Vedi che anche le amministrazioni comunali hanno compreso che bisogna adeguarsi al mercato?
Addirittura sono disposti a cederli alla cifra simbolica di 1 euro pur di venderli.. 🙂
No dai, sto scherzando un po’, non me ne volere se anche tu stai cercando di vendere un immobile e stai riscontrando notevoli difficoltà .
Però la foto e la scelta di quei pochi comuni che hanno deciso di vendere molti immobili nel loro centro storico, per combattere lo svuotamento dello stesso, sta facendo parlare tanto.
Prendo spunto dalla foto trovata in rete allora, per analizzare, in modo meno ironico, l’andamento di uno dei mercati più importanti che regola l’economia di ogni singolo paese.
Oggi non si può evitare di riflettere su una delle leggi che regola l’intera economia globale
Di quale legge parlo?
La legge della domanda e dell’offerta.
Tante volte avrai sentito la parola “mercato” che hai associato sicuramente a qualcosa di fisico dove andare a fare degli acquisti.
In realtà esistono tanti tipi di mercato, reali e virtuali, ma entrambi con una comune caratteristica, quella di essere il luogo dove avviene il libero scambio delle merci attraverso l’utilizzo della moneta comune.
Abbiamo pertanto il mercato dei prodotti agricoli, dell’abbigliamento, delle calzature, dei prodotti per l’edilizia, e tanti altri ancora ma se esiste un mercato veramente particolare questo è proprio il mercato immobiliare.
Perché particolare?
semplicemente per il fatto che chi vuole vendere una casa di sicuro non la porta al mercato e chi, viceversa, vuole comprarla non va al mercato per comprarne una e portarsela dietro.
Di certo stiamo parlando di beni immobili quindi di beni che vengono ad esistenza in un bel preciso posto  e li rimarranno per sempre.
Non è quindi un mercato fisico ma quando si parla di mercato immobiliare ci si riferisce al complesso delle transazioni immobiliari in un determinato momento e in un preciso luogo.
Anche se non è un mercato fisico il mercato immobiliare subisce l’influenza della domanda e dell’offerta per cui si assiste ad una continua fluttuazione dei prezzi di tali beni.
C’è da dire comunque che tutti i tipi di mercato sono influenzati per lo più da fenomeni esterni come per esempio le calamità naturali che condizionano il mercato agricolo o l’andamento negativo dell’occupazione che condiziona il mercato delle valute.
Anche il mercato immobiliare è soggetto a eventi esterni.
Non possiamo dimenticare per esempio come lo stesso è stato condizionato dalla facilità con cui le banche concedevano i mutui negli anni dal 2001 al 2006 e questo ha prodotto un brusco aumento dei prezzi (in tanti hanno definito questo mercato pesantemente drogato e onestamente anch’io sono di questo parere), prezzo che invece è decaduto dal 2008 fino ai giorni più recenti per la scelta opposta da parte delle banche di stringere i rubinetti del credito.
Adesso, in un momento in cui sembra che gli istituti di credito stiano tornando ad erogare finanziamenti, anche se molto a rilento, a non far ripartire il mercato ci si mette anche lo stato con l’inasprimento della tassazione sugli immobili, situazione che dovrebbe appesantirsi ulteriormente con la riforma del catasto in atto.
La prima casa sembra risentire meno di questo fenomeno per cui la ricerca da parte di giovani coppie, soprattutto, sembra andare bene.
Ciò che invece continua a diminuire è la ricerca della casa come investimento e della seconda casa in generale.
Cosa sta succedendo in pratica?
Succede semplicemente che il mercato sta diventando sempre più di chi acquista con la conseguenza che il prezzo viene dettato quasi sempre da quest’ultimo.
Cosa fa un venditore in questo frangente?
Il venditore ha tre scelte:
- adeguarsi al mercato e vendere;
- togliere il proprio immobile dal mercato;
- lasciarlo sul mercato e aspettare, aspettare, aspettare…. che arrivi lo sceicco del Qatar e lo venga a comprare.
Il mercato quindi si è suddiviso in tre distinte fasce.
La prima fascia vede la presenza di quei soggetti che hanno una estrema esigenza di vendere il proprio immobile e pur di venderlo sono disposti ad accettare le proposte, oggi piuttosto basse rispetto alla richiesta, dei pochi acquirenti presenti sul mercato;
La seconda fascia vede quei soggetti che “non hanno premura” e quindi non sono disposti ad accettare queste proposte e si rendono conto che è meglio togliere dal mercato il loro immobile nell’attesa di tempi migliori;
L’ultima fascia vede invece la presenza di quei venditori che malgrado riscontrano giorno dopo giorno che il loro immobile è completamente fuori mercato, insistono nella speranza che arrivi colui che abbia le tasche piene e si “innamori” del proprio appartamento – una frase che si sente spesso da questi soggetti è appunto: ma per la mia casa ci vuole l’amatore…. e un giorno o l’altro si troverà .
Bene, a questo punto la mia domanda è d’obbligo.
Se devi vendere un immobile, a quale fascia pensi di appartenere?