Girolamo Alongi - Real Estate e Consulenza immobiliare

Il mercato Immobiliare è cambiato

 

Il 2011 sta per essere archiviato e sicuramente passerà come l’anno in cui più manifesta è stata l’incertezza e la preoccupazione della gente rispetto agli anni scorsi.

E’ stato l’anno in cui abbiamo assistito ad una serie di vicende politiche, sia a livello globale che a livello nazionale, che come sappiamo hanno portato alle dimissioni del presidente del Consiglio e alla successiva nomina, da parte del Capo dello Stato, del nuovo Presidente con la relativa squadra chiamati a deliberare in modo urgente su alcuni provvedimenti che a detta dei tanti consentirà di salvare il nostro paese.

A dire il vero forse la maggior parte di noi non si è accorta minimamente della gravità delle cose, delle serie problematiche in cui versa l’intero paese ma sta di fatto che di questa grave situazione economica sembra che il mercato immobiliare non se ne sia accorto.

Infatti dopo tre trimestri consecutivi con segni negativi, per ciò che ha riguardato il numero di compravendite, si è passati al segno positivo nell’ultimo trimestre e, in particolare, nella provincia di Palermo ( che ci riguarda un pò più da vicino ) tale incremento è stato addirittura dell’8,3%.

Quest’ultimo dato effettivamente  ci fa ben sperare perché sappiamo come l’economia di un paese è fortemente influenzato dall’andamento del mercato immobiliare.

Sebbene comunque prendiamo atto di questa variazione in positivo si nota in giro la forte preoccupazione di tanti soggetti che vedono appeso a un filo sottilissimo le loro prospettive di miglioramento, e questo chiaramente alla luce delle notevoli difficoltà in cui versano tantissime aziende più o meno piccole per via del periodo di congiuntura economica in cui ci troviamo.

Come si spiega allora l’incremento delle transazioni nel settore immobiliare?

Ognuno può farsi la propria idea ma per me che vivo personalmente e giornalmente il mercato immobiliare posso essenzialmente dire che esso sta cambiando.

Stiamo passando dalla fase in cui, grazie all’operato delle banche, tantissimi soggetti ( piccoli operai, piccoli imprenditori e addirittura tanti giovani con contratti a tempo determinato ) hanno potuto acquistare la casa che sognavano da parecchio, al nuovo periodo in cui tanti soggetti si rendono sempre più conto di non potere più farlo perché le stesse banche non prestano più i loro soldi con le stessa facilità di prima, costringendoli a ripiegare nuovamente sulla locazione, lasciando campo libero, invece, ai cosidetti speculatori, a quei soggetti, cioè, che forti del fatto di possedere una determinata liquidità, approfittano della situazione, ripiegando sul settore immobiliare in cerca di affari.

Il mercato immobiliare, quindi sta cambiando.

Ci si avvia, quindi, ad una nuova fase del mercato immobiliare, la fase in cui bisogna saper fare consulenza verso coloro che si avvicinano al settore, spiegando loro ciò che è meglio fare. Acquistare o ripiegare sulla locazione?

Ciò che invece genera una seria preoccupazione, per quanto mi riguarda, è la nuova normativa in tema di finanziamenti ad aziende e privati, dettate dal Dlgs 141/2010 che dispone l’impossibilità da parte degli Agenti Immobiliari di eseguire una consulenza finanziaria accurata a coloro i quali si rivolgono a noi. Questo comporterà a mio modo di vedere l’impossibilità da parte nostra di poter fare consulenza e quindi l’impossibilità di seguire al meglio quanti vorranno acquistare una casa e, non sanno rispondere o dare dettagli esaustivi, sulla loro situazione reddituale che gli consentono di potere ottenere un mutuo ipotecario.

Tutto questo inevitabilmente porterà ad una maggiore confusione con l’elevato rischio di perdita di una eventuale caparra versata al proprietario di un immobile da parte degli acquirenti.

E’ vero che anche questo si può evitare solo e solo se l’operatore immobiliare riesce a immedesimarsi in questa nuova situazione spiegando dettagliatamente e accuratamente i rischi in un cui può incappare un acquirente.

Confido a questo punto sul buon senso di tutti i miei colleghi.

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