Girolamo Alongi - Real Estate e Consulenza immobiliare

Le 6 proposte del notariato per rilanciare il settore immobiliare.

601380_567034606691635_470677280_nTutto si può dire ma di fronte ai risultati acquisiti non si può fare altro che dire come realmente stanno le cose.

Il dato certo è che a fine 2013 il numero delle transazioni immobiliari è stato uguale a quello del 1986/87.
Se la matematica non è un’opinione  questo vuol dire una sola cosa: alla luce dei dati riscontrati, invece, nel 2006, si può affermare che il mercato ha subito un netto regresso e cosa più importante è che, alla luce di quelle che sono state le ultime disposizioni normative, non si vede un briciolo di luce all’orizzonte.

Che la Casa è sempre stato sotto la lente di ingrandimento e sotto il mirino del fisco è fuori discussione ma continuando di questo passo, a mio modo di vedere, non si farà altro che affossare ancor di più quelle labili speranze di poterci ritrovare prima possibile fuori dalla crisi e in una nuova fase di sviluppo che tutti quanti noi italiani auspichiamo ormai da troppo tempo.

Anche la cosiddetta “Casta dei notai” se ne è accorta al punto che nell’ultimo consiglio, quello del 22 e 23 novembre 2013 ha avanzato ben sei proposte di legge che secondo loro possono rilanciare l’intero settore e con esso anche l’economia del paese nella sua interezza.

Di seguito posto esattamente quanto riscontrato sul sito del Consiglio del notariato:

LE 6 PROPOSTE DEL NOTARIATO
PER IL RILANCIO DEL SETTORE IMMOBILIARE

Roma, 22 novembre 2013 – Il Consiglio Nazionale del Notariato ha presentato oggi, nell’ambito del 48° Congresso Nazionale del Notariato, sei proposte di legge per il rilancio del settore
immobiliare e la ripresa economica del Paese: l’introduzione di una disciplina civilistica e tributaria specifica per il “rent to buy”; la possibilità di cartolarizzare i crediti derivanti dai contratti di vendita a rate con riserva di proprietà; la riduzione del carico fiscale dell’ipoteca legale a garanzia di dilazioni di pagamento del prezzo delle compravendite; la riduzione della tassazione dei canoni di locazione per gli immobili rimasti invenduti; l’esenzione dalle imposte indirette e dagli oneri di urbanizzazione delle dismissioni di beni immobili pubblici strumentali; una soluzione normativa al problema relativo alla tassazione di registro proporzionale per il contratto preliminare.

“Il patrimonio immobiliare residenziale italiano ammonta a 6.355 miliardi di euro pari a 4.2 volte il PIL e 3 volte il debito pubblico nazionale, si tratta di una significativa porzione della ricchezza e del reddito nazionale che può essere un motore importante per la crescita economica del Paese – spiega Maurizio D’Errico, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato – per questo il Notariato vuole contribuire al rilancio del mercato immobiliare attraverso riforme che possano da una parte aiutare i cittadini a comprare casa e dall’altra le imprese-costruttrici a far ripartire la propria attività limitando l’invenduto”.

Il Notariato prosegue nel percorso iniziato nel 2011 al Congresso di Torino e continuato nel 2012 con il Congresso di Napoli, mettendo a punto, anche quest’anno, proposte concrete, che
rispondono alle più moderne esigenze della società, senza pregiudicare la certezza e la sicurezza dei rapporti giuridici.

La prima proposta riguarda l’introduzione nel nostro ordinamento di una disciplina dei “contratti di godimento in funzione della successiva vendita di immobili” meglio noti come “rent to buy”. Si
tratta, nella sostanza, di dare disciplina civilistica e tributaria adeguata ad una serie di fattispecie contrattuali, oggi prive di regolamentazione specifica, che nella pratica si presentano in modi diversi e che possono contribuire a fare incontrare – in modo sicuro – domanda ed offerta di abitazioni in un momento come quello attuale, caratterizzato da una consistente quantità di immobili invenduti a fronte di una richiesta che si scontra con la carenza di liquidita e la difficolta di accesso al credito. La tutela civilistica si esplica nei confronti sia dell’acquirente sia del venditore fin dalla fase di godimento, rispetto al rischio di reciproco inadempimento degli obblighi relativi al futuro trasferimento di proprietà, quella tributaria prevede incentivi anche sul piano fiscale attraverso un meccanismo di recupero dei tributi già assolti durante la fase di godimento, limitatamente ai canoni imputati in tutto o in parte al corrispettivo dovuto per la successiva compravendita.
La seconda proposta riguarda l’attribuzione al venditore, nel contratto di vendita a rate con
riserva di proprietà (nella quale il passaggio di proprietà è legato al saldo del prezzo), della facoltà di cedere ad una banca il credito relativo al pagamento delle rate. A sua volta la banca potrà cedere il credito nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione.

La terza proposta consiste nella riduzione del carico fiscale dell’ipoteca legale a garanzia di
dilazioni di pagamento del prezzo delle compravendite. Data la contrazione del mercato
creditizio, spesso i venditori sono disposti ad accettare il rischio di concedere una dilazione nel
pagamento del prezzo all’acquirente a fronte di adeguate garanzie. Una di queste è l’iscrizione
dell’ipoteca legale, inutilizzata a causa del suo costo elevato.

La quarta proposta prevede la riduzione della tassazione dei canoni di locazione per gli
immobili destinati alla vendita, rimasti invenduti e temporaneamente locati per consentire
alla imprese costruttrici di far fronte alle spese di gestione.

Con la quinta si vuole introdurre l’esenzione dalle imposte indirette e dagli oneri di
urbanizzazione delle dismissioni di beni immobili pubblici strumentali, per dare maggiore
slancio e incisività alle politiche di dismissione di beni pubblici finalizzate alla riduzione del debito pubblico, nonché in generale al riordino, alla gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare.

Infine, la sesta e ultima proposta prevede una soluzione al problema relativo alla tassazione di
registro proporzionale per il contratto preliminare, che al fine di consentire una piena
detrazione in sede di definitivo non possa eccedere quanto sarà dovuto al momento della vendita.
La proposta è finalizzata a risolvere un problema che oggi, oltre a creare contenzioso, contribuisce ad accrescere i fenomeni di occultazione dei contratti preliminari conclusi con scrittura privata.

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Se a tutto questo sommiamo anche le sacrosante lamentele delle maggiori associazioni degli altri professionisti del settore (gli agenti immobiliari) FIAIP in testa, si scopre come oggi sia di fondamentale importanza mettere mano sul serio al riordino di quella fiscalità che non sta facendo altro che finire di affossare il paese perchè, vorrei ricordarlo, il settore immobiliare, con tutto l’indotto, è il settore che più di qualsiasi altro e in tutte le realtà economiche del globo contribuisce a far crescere la ricchezza di un paese, ricchezza intesa come occupazione, aumento del reddito delle famiglie, migliori servizi erogati ect, ect, ect.

Ma tu cosa pensi in merito?
Mi piacerebbe conoscere il tuo parere.
Grazie.

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