Girolamo Alongi - Real Estate e Consulenza immobiliare

Perchè l’acquirente dovrebbe rivolgersi all’agente immobiliare

 

Mi rendo conto che dal mio punto di vista la risposta è scontata ma oggi voglio fare ciò che molti non riescono a fare: osservare un evento, un processo, un'abitudine da un diverso punto di vista, quello dell'acquirente.

Non voglio stare qua a parlarti della funzione dell'Agente Immobiliare secondo il Codice Civile ma voglio scendere nei particolari per farti toccare con mano l'importanza di un professionista nel proprio settore di riferimento.

Se hai la macchina guasta di sicuro non la porti dal tuo medico di famiglia; se devi costruire la tua casa il suo progetto non lo affidi di sicuro al tuo macellaio di fiducia; se tuo figlio o la tua compagna ha bisogno di una consulenza medica di sicuro non andrai dal consulente fiscale.

Mi viene spontaneo, a questo punto, chiederti: e se stai cercando una casa perchè mai non dovresti rivolgerti al tuo Agente Immobiliare di fiducia?

So benissimo a cosa stai pensando, tranquillo.

Dal punto di vista dell'acquirente, visto che solo il 40% dei trasferimenti immobiliari avviene con l'intervento di un Agente Immobiliare, l'intermediazione può essere considerata o un costo aggiuntivo o un intervento superfluo.

Voglio porre però la tua attenzione su un concetto.
Il settore immobiliare soprattutto negli ultimi anni è stato preso di mira da una serie di aggiornamenti normativi che rendono una compravendita meno sicura rispetto agli anni passati.
E questo sia dal punto di vista giuridico che da quello squisitamente pratico.
Alcuni interventi del legislatore, per esempio, sono in grado di rendere un atto di compravendita nullo.
Chi meglio di un operatore del settore può individuare quegli elementi che potrebbero mettere a rischio un atto di compravendita visto che il notaio rogante non ha l'obbligo di visitare l'immobile oggetto della transazione?
Potresti per esempio rivolgerti ad un tecnico, verissimo.
Ma quale sarebbe il suo compito da svolgere dietro il pagamento di un compenso? quello di individuare delle possibili anomalie dal punto di vista urbanistico o catastale tali da potere inficiare il trasferimento.
Giusto, ma questo dietro al pagamento di una parcella. 
E il risultato? magari quello di aver pagato un compenso al tecnico ( sacrosanto ) ma aver dovuto rinunciare alla compravendita.
L'agente immobiliare, invece, magari coadiuvato da un tecnico di fiducia, giunge allo stesso risultato a costo zero.
E che dire poi del fatto che nell' 80% dei casi chi sta cercando di comprare una casa a sua volta deve vendere la propria?
E che dire inoltre dell'esigenza di dover chiedere un mutuo per far fronte all'acquisto?
E che dire in ultima analisi del risultato possibilmente ottenuto, sotto il profilo del prezzo proposto, grazie all'intervento del mediatore?

Adesso voglio chiederti, tutto questo giustifica o no la richiesta di un compenso di mediazione?

In determinate circostanze tale compenso richiesto può essere considerato un po eccessivo, posso capirlo,  ma nel momento in cui, grazie all'intervento dell'Agente Immobiliare, riesci ad avere la sicurezza di un affare e possibilmente la chiusura di una trattativa che difficilmente riusciresti a chiudere direttamente con il proprietario, cosa rappresenta per esempio il 3% richiesto a fronte della tranquillità, della sicurezza e del risultato in termini di prezzo ottenuto per l'acquisto?

L'ispirazione a scrivere questo articolo mi è venuta comunque nel momento in cui ho visto in rete che un noto gruppo immobiliare in franchising che annovera un centinaio di Agenzie immobiliari affiliate ha lanciato una campagna pubblicitaria accattivante dal lato cliente ma che evidentemente sta suscitando molte perplessità da parte degli operatori del settore.
La campagna prende il nome di " Zero spese di agenzia per l'acquirente ".

Non è che non sono daccordo all'iniziativa, anzi se proprio vuoi saperlo, è da tempo che studio anch'io questa opportunità.
Daltronde non si sta inventando l'acqua calda, stiamo parlando di una consuetudine utilizzata negli Stati Uniti , in Spagna, in Francia, in Belgio, in Inghilterra, in Lituania, in Estonia e così via dicendo.
La mia perplessità poggia le fondamenta ( e questo è l'unico motivo che mi ha spinto a continuare a lavorare in maniera tradizionale ) sul fatto che dal momento in cui non viene richiesto nessun compenso di mediazione all'acquirente, questo vuol dire agire non più come " Mediatore " ma come " Mandatario a titolo oneroso ".
Questo significa " Agire nell'esclusivo interesse del venditore "  che è la parte che paga il compenso all'Agente.
Nel momento in cui dovessi agire nell'esclusivo interesse del Venditore che motivo ho di far ottenere un vantaggio all'acquirente? avrei semmai l'unico interesse di vendere l'immobile al prezzo più alto ( l'interesse del venditore ).
Tutto ciò per me vuol dire una cosa sola – l'acquirente è vero che non pagherebbe compenso all'Agente ma nella maggior parte dei casi non trarrebbe un vantaggio nell'operazione.

Alla luce di quanto detto ho preferito mantenere il metodo tradizionale che è per l'appunto quello della " Mediazione ".

Non nascondo comunque che sto studiano l'opportunità di applicare, in un prossimo futuro, la campagna " Zero spese di Agenzia per l'acquirente " per esempio nel caso in cui lo stesso sottoscriva l'incarico per la vendita del proprio immobile.
Così facendo farei contenti i miei clienti ma continuerei ad applicare l'istituto della Mediazione con tutti i vantaggi che essa comporta nei confronti delle parti.

Mi piacerebbe conoscere il tuo di punto di vista con un commento all'articolo in fondo alla pagina.

 


 

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